Martedì, 01 Dicembre 2020 10:10

Veronica muore di Covid, 6 righe per lei e 13 per l’impresa del marito

Siamo a Nocera Inferiore. Lei è Veronica, un'avvocata di 33 anni, già mamma ed in attesa del secondo bambino. La giovane donna, positiva al Covid-19, era stata ricoverata a Napoli, i medici le avevano riscontrato delle criticità ematologiche, purtroppo, sono stati vani i tentativi di salvarla. Nella notte del 26 novembre il suo cuore ha smesso di battere per sempre.

Il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, scrive: “Speravo di poter salutare questa incredibile settimana con le immagini del San Francesco illuminato. Ma la luce è stata spenta nel cuore dei nocerini. Una ragazza, una collega, una giovane madre è scomparsa. Non saprei dire ora quanto il covid centri in questa tragedia. Ma qualunque causa non spiega e non rende accettabile che una ragazza, bellissima, sbocciata alla vita e portatrice con sé di altra vita, possa spegnersi così. Non saprei avere altre parole, adesso, per suo marito per suo padre e sua madre per i suoi amici più cari. Non saprei. Comprendete il silenzio ”.

Oltre a questo sentito messaggio di cordoglio, ce ne è un altro che non ha nulla a che vedere con la povera Veronica, a lei sono state dedicate poche righe, il resto della notizia riguardava l'impresa gestita dal marito della giovane avvocata, con tanto di descrizione del business realizzato nel corso degli anni. Come donna, prima che come giornalista, ritengo il messaggio diffuso da Telenova inopportuno oltre ogni ragionevole dubbio.

Per chiarezza di contenuti, vi ripropongo lo scritto di Telenova a firma di Nello Ferrigno: “Veronica Stile, avvocato, era positiva al Covid 19. Per questo motivo era ricoverata a Napoli per le complicanze della malattia che le avevano intaccato i polmoni. Ma ha dovuto fronteggiare anche complicanze ematologiche. E alla fine il virus ha avuto, purtroppo, la meglio. Veronica, donna gentile, moglie innamorata, mamma premurosa, è spirata la notte scorsa. Era sposata con Rosario Stanzione, brillante giovane imprenditore che, grazie alle sue intuizioni, ha anticipato i tempi imponendosi a livello europeo con la vendita on line di ricambi per telefonini. Insieme al suo amico e socio ha costituito Vendilo, una società che oggi dà lavoro a diversi giovani. Due anni fa ha diversificato il business investendo in alcune pizzerie acquisendo il marchio di successo “O 'Sarracino”. Ex calciatore ha voluto anche aperto un centro sportivo con campi di calcetto. Come il papà Alfonso, dipendente comunale scomparso alcuni anni fa, è molto legato al quartiere Vescovado dove è nato e ancora vive. Ogni anno si prodiga, come faceva il papà, a tenere viva la tradizione della festa del patrono della città, San Prisco, la cui cattedrale è il simbolo del Vescovado ”.

Il giornalista in questione non immaginava che un "articolo sulla tragica morte di una giovane donna", innescasse una polemica di portata nazionale. Si difende affermando: “Nella vita c'è chi vive di like, di pollici alzati, di visualizzazioni speculando sul dolore altrui. C'è chi da anni racconta storie, emozioni, molte volte, purtroppo, morti. E come ha scritto una mia amica e collega, "noi piangiamo i morti, loro ballano con le stelle". Oggi essere innamorati è diventata una colpa, ancor più se mamma e moglie, i successi del marito una ignominia. Potrei scrivere ancora tanto, magari dicendo che conoscevo Veronica e che la sua scomparsa mi ha addolorato come se fosse una persona di famiglia. E conosco Rosario, insomma persone splendide. Ma mi fermo qui per rispetto della famiglia Stanzione, Stile, Mauramati. Anche altri avrebbero fatto meglio a starsene zitti. Soprattutto chi conosce la realtà locale. E forse anche il sottoscritto. Se poi ho offeso qualcuno, chiedo scusa ”.

 

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

 

 

 

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