Lunedì, 30 Novembre 2020 15:22

Massacrata di botte dal compagno, perde il bambino

Lei è Maria (nome di fantasia), una giovane donna residente in un comune della provincia di Pescara, che dalla fine del 2019 all’ottobre 2020, è stata sottoposta a maltrattamenti e atti persecutori da parte dell’ex compagno, C.M., di 39 anni.

Dalle minacce alle botte, fino ad arrivare ad atti persecutori. Le violenze subìte sono state innumerevoli, tanto da causarle un aborto alla quinta settimana di gravidanza. La giovane pescarese, a quanto si evince da una prima ricostruzione dei fatti, si è recata al pronto soccorso diverse volte a causa dei traumi causati dalle botte dell’ex compagno ed in ben due circostanze le sono stati refertati 30 giorni di prognosi e ricovero, per trauma cranio facciale e frattura delle ossa nasali.

La vittima ha subito di tutto, dal suo compagno, prima di convincersi che doveva denunciarlo alla polizia, dopo aver ritirato più volte le querele. L’episodio che ha permesso alle forze dell’ordine di intervenire, è solo l’ultimo di una lunga serie di atti intimidatori. Dalle indagini è emerso che C.M. sarebbe andato a casa della donna e l'avrebbe percossa alla presenza del padre, che si era trasferito lì per qualche giorno, per non lasciare la figlia da sola, viste le continue minacce dell’ex compagno. Alla fine la donna, dopo l’ennesimo atto persecutorio, ha vinto la paura e ha trovato il coraggio di denunciare le violenze perpetrate per un intero anno dall’uomo che, nonostante il suo allontanamento, le stava rendendo la vita impossibile.

Così, mercoledì 25 novembre 2020, nella giornata per l'eliminazione della violenza sulle donne, gli agenti della squadra mobile hanno finalmente notificato all'uomo, il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna, con l’avvertenza che eventuali violazioni delle prescrizioni imposte faranno scattare misure maggiormente coercitive, non esclusa quella della custodia cautelare in carcere.

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

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