Giovedì, 19 Novembre 2020 11:32

''Aiutatemi a tornare a casa''

Ricordiamo tutti Alma, la mamma dei quattro fratelli di Cuneo, divisi e trasferiti in casa famiglia, e che hanno dato vita a uno ‘sciopero della fame’ per tornare insieme e con la loro mamma. Ieri ho ricevuto una richiesta d’aiuto da parte di F., 16 anni, il più grande dei quattro fratelli. Non mi dilungherò in chiacchiere, voglio solo che ognuno di voi legga e condivida l’appello di un ragazzo che ha un solo desiderio: “Ritornare a casa dalla sua mamma”.

“Buonasera, mi chiamo F. e sono il più grande dei quattro fratelli di Cuneo. Chiedo il suo aiuto! Nel 2018 i miei genitori si sono separati a causa di mio padre, che è sempre stato un alcolista e che ha abusato di me e delle mie due sorelle. Dal momento in cui abbiamo raccontato a nostra madre quello che abbiamo dovuto subire, mio padre ed i servizi sociali hanno deciso che eravamo stati plagiati dalla nostra mamma e per questo siamo stati affidati prima ai nonni paterni e poi divisi in strutture differenti. Quello che è capitato ci ha fatto arrabbiare, abbiamo perso fiducia nella giustizia e in tutte le istituzioni; siamo molto delusi e ci sentiamo abbandonati da tutti, non riusciamo a capire perché stia capitando tutto questo, visto che non abbiamo fatto nulla di male, se non raccontare la verità di quello che abbiamo subìto. Noi chiediamo solo di ritornare a casa da nostra madre, dai nostri amici, dai nostri cani; chiediamo di ritornare alla nostra vita.

In questo momento nessuno di noi va a scuola, perché non abbiamo la testa, non riusciamo a concepire di andare in una scuola che non è la nostra, con dei compagni che non sono i nostri amici di sempre. Dopo due anni di appelli, abbiamo parlato finalmente con la giudice, le abbiamo raccontato ciò che abbiamo subìto da nostro padre e del nostro desiderio di ritornare a casa, purtroppo siamo ancora qui. Abbiamo estremo bisogno che qualcuno finalmente ci ascolti e provi che quello che diciamo è la verità, senza alcun pregiudizio. La stanchezza, la delusione, il senso di abbandono non ci lasciano mai, c’è solo una luce sulla quale ci concentriamo giorno e notte: la nostra mamma. Lei sta facendo di tutto per far sì che i giudici, gli assistenti sociali, gli educatori possano capire che stiamo dicendo semplicemente la verità. Ci è stato assegnato un avvocato curatore che non abbiamo mai visto, non ha mai parlato con noi, eppure ha deciso solo leggendo dei documenti, che tra l'altro sono falsi e scritti con pregiudizio, che non dovevamo tornare a casa da nostra madre.

Un nuovo provvedimento del giudice ha deciso finalmente di farci incontrare tra fratelli, ma non con la mia sorellina più piccola (6 anni), perché secondo loro noi potremmo influenzarla. Noi! Non ho ben capito questa loro decisione, anche perché mia sorella chiama mamma e papà due perfetti sconosciuti, quindi: chi è che influenza mia sorella piccola?

Io sono F. sono il più grande dei fratelli, ho 16 anni e mi sto battendo per i miei fratelli più piccoli, perché a differenza loro io ho un cellulare. Spero che questo mio messaggio possa arrivare a qualcuno che in qualche modo ci aiuti a tornare a casa. Grazie”.

 

La donna nella foto è Alma, la mamma dei quattro fratelli di Cuneo.

 

 

Articolo a cura di Lucia Ottavi

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