Domenica, 15 Novembre 2020 16:05

''Verrò da te ogni notte''

Quando racconto Amore e Psiche, mi chiedo come mai nel nostro ricordare questo mito, ci sia più il ricordo del dolore che della felicità. Tutti ci ricordiamo di Psiche, che con la lanterna illumina il volto di Amore, e di Amore che vola via per il tradimento subito dopo: “Verrò da te ogni notte - dice Amore - ma non cadere nella tentazione di voler conoscere chi sono”. Sembra assurdo che proprio la luce, lo svelare, sia l'origine del tradimento, un po' come il frutto della conoscenza, la mela di Eva. La favola finisce bene, dopo molte peripezie, Amore e Psiche si sposano, avranno una figlia di nome Voluttà.

Ovviamente, proviamo a comprendere cosa ci comunica nell'inconscio questa storia. Quando Psiche rompe il patto con Amore, essa non sa chi dorme accanto a lei, è felice ma ha un dubbio. In fondo noi tutti siamo Psiche, perché lei è un essere umano qualsiasi, siamo io e te. Psiche si pone la stessa domanda che ci facciamo un po' tutti, svegliandoci accanto alla persona amata: “Chi è costui a cui sto dando il mio amore? È un essere speciale o un mostro da temere?” Psiche prova a resistere alla curiosità, ma non ci riesce e risolve il dilemma. Per noi è più difficile, di fronte al gesto di Psiche ci sentiamo sollevati, lei ha potuto capire. Psiche ci chiarisce ciò che a noi non sarà mai chiaro. Questo è il punto inconscio di Amore e Psiche. Oggi il nostro mondo è fatto di divinità da una parte e mostri dall'altra, in mezzo ci siamo noi, uomini e donne normali, sgangherati. Psiche vuole conoscere fino in fondo, vuole sapere tutto, come ogni essere umano è debole. Ma cosa sarebbe l'amore se non si esprimesse anche attraverso la debolezza? Anche la Psiche più forte, in Amore avrà le sue fragilità. Siamo tutti un po' Psiche, ma siamo tutti anche un po' Amore.

 

Articolo a cura della Dott.ssa Filomena Avagliano

 

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