È del 22 Marzo scorso la notizia della decisione dell'Inghilterra di rifornire l'Ucraina di Zelensky di armi, bombe, pallottole, munizioni contenenti uranio impoverito, capaci, ci dicono, di perforare i tank russi, di fatto abbreviando il tempo in cui si inizieranno ad usare le bombe nucleari.
L'uranio, per chi ancora non lo sapesse, è un metallo pesante radioattivo, causa di tumori e malattie di vario genere nell'uomo: si contano a centinaia i militari italiani morti, migliaia i malati, anche se rimane difficile accertare che ogni caso di malattia derivi effettivamente dal contatto con l'uranio. La Sindrome dei Balcani, cosi viene definita una serie di malattie che hanno colpito i militari Nato nelle “missioni” nella ex Jugoslavia, ma anche in Afghanistan e in Iraq, colpisce migliaia di persone. Soltanto in Kosovo, gli statunitensi utilizzarono più di 13 tonnellate di materiale radioattivo: furono 112 i siti bombardati, di cui 85 in Kosovo, 10 in Serbia e 1 in Montenegro.
Ancora oggi chi vive in queste zone è cosciente di bere acqua contaminata e di mangiare cibi contaminati, così negli altri Paesi dove stato utilizzato. Non fosse una situazione tragica per il numero delle vittime, ci sarebbe da sorridere ad ascoltare e prendere atto dell'impegno, forte e costante, che l'intera Europa, mette per imporre finalmente le auto elettriche (si suppone non inquinanti), al posto di quelle a benzina o Diesel (si suppone altamente inquinanti); gli studi, le proposte, le energie pulite, i carburanti biologici sono da anni oggetto di discussione e ricerca nel tentativo di invertire la rotta e ricreare un ambiente pulito, con acque cristalline e cibi sani, grilli a parte.
Intanto però nessuno ha nulla da obiettare sull'invio di queste armi fortemente inquinanti e nocive alla salute degli uomini, e non solo degli abitanti delle nazioni in cui verranno utilizzate, nel nostro caso l'Ucraina, ma anche fra i soldati, ovvero i nostri figli, il nostro stesso occidente che tanto vogliamo salvaguardare, essendo la migliore democrazia, la migliore economia, il miglior progresso, la più alta civiltà mai esistita.
Ebbene siamo così progrediti e civili da giustificare, da credere persino necessario partecipare a questa guerra studiata a tavolino, costi anche contaminare irreversibilmente una parte di questa terra che tanto sosteniamo di voler salvaguardare.
Per quello che poi riguarda o riguarderà l'escalation nei cattivi rapporti fra le Nazioni è bene sapere che nel mondo intero ci sono circa 15.000 bombe nucleari e solo il 5% di queste basterebbe a distruggere e quindi portare all'estinzione l'intera umanità.
Al di là poi del tragico nostro destino, si potrebbe riflettere e fare un po' di conti su quante situazioni avremmo potuto risolvere, quanti poveri sarebbero stati meno poveri, quante disuguaglianze, quanti ospedali e scuole avremmo potuto costruire, quanto lavoro avremmo potuto dare ai cittadini e quante sofferenze avremmo potuto evitare con il resto, ovvero il costo di quel 95% di bombe nucleari completamente inutile, perché si può capire che uno voglia mettersi al sicuro e costruirne un paio in più nel caso qualcuna faccia cilecca, ma 14.250 appaiono un po' troppe. Se poi qualcuno di voi ha desiderio e tempo di calcolare il costo di produzione di questi ordini potremmo farcene un'idea. Io preferisco non saperlo.
I morti italiani a causa dell'uranio impoverito sono ad oggi ca 400, 7600 i malati. Gli effetti della contaminazione sull'uomo possono essere: danni renali, cancro ai polmoni, tumore alle ossa, carcinoma all'esofago, problemi alla pelle, disturbi neurocognitivi, anomalie cromosomiche, sindromi da immunodeficienza, rare malattie renali e intestinali, malformazioni genetiche dei nascituri, linfomi di Hodgkin e leucemie.
Articolo a cura di Stefania de Girolamo