“Ogni cicatrice ha una sua storia, oggi vi racconto quella di Michele”

 

“Lo rifarei. Dovremmo tutti comportarci seguendo i giusti valori. Se così fosse non ci sarebbe più bisogno di difendere”

Prima.

È una sera come tante.

Michele è al lavoro.

Seduto su una delle panche di legno fuori dalla pizzeria, aspetta il suo turno e sorride come fa sempre.

Lui è così.

Michele è un ragazzo di 20 anni con un sorriso che conquista, due occhi verdi pieni di dolcezza e una naturale allegria.

Il telefono suona, qualcuno ordina e lui si prepara per consegnare le pizze.

Parte in sella al suo motorino, va all'indirizzo che gli hanno comunicato e porta a termine il suo lavoro.

Sta rimontando in sella,  quando sente delle persone discutere ad alta voce. I toni sono aggressivi.

Sono due i maschi che urlano contro una ragazza in evidente difficoltà.

Michele non pensa, Michele fa quello che gli nasce dall'istinto, quello che il suo animo lo spinge a compiere.

Michele interviene in aiuto della giovane donna.

“Ciao, ehi tutto bene?”

Le grida si fermano. La ragazza trema è spaventata.

Uno dei due aggressori gli si avvicina mentre Michele sta fermo. È tranquillo.

Faccia a faccia per qualche secondo il silenzio è agghiacciante.

“C'è qualche problema?” domanda Michele con la semplicità che lo caratterizza.

Il secondo da dietro si fa avanti.

“Ci penso io a questo qua”

Non fa in tempo a finire la frase che sferra  quello che Michele percepisce come un pugno.

Michele perde sangue.

Si siede sul marciapiede, pensa che sia il naso a sanguinare e lo stringe forte credendo di farlo smettere.

Rosso il sangue continua a colare.

Passa una macchina con a bordo due persone. Lo vedono. Si fermano. Scendono e corrono verso di lui.

“Mio Dio cosa ti è successo?”

“Un tizio mi ha dato un pugno ed è scappato”

“Cristo santo, non è stato un pugno. Ti hanno accoltellato, hai la faccia squarciata”

Michele si trova con un panno in mano a tamponare la ferita nel tentativo di fermare tutto il sangue che continua a perdere.

Il suono dell'ambulanza.

Arrivano.

Portano Michele all'ospedale.

Il taglio è lungo, profondo.

Sul lato sinistro del suo viso esiste solo un'apertura che dal naso attraversa tutta la guancia, fin sotto l'occhio.

La testa appoggiata sul cuscino Michele resta immobile mentre punto dopo punto il suo viso viene ricucito.

Silenzio e caos.

Cosa succede dopo?

Polizia.

Fotografie.

Riconoscimento.

Denuncia.

Processo.

A squarciare il viso di  Michele è un ragazzo albanese di 16 anni che si dichiara colpevole.

Lo aveva già fatto, non era il suo primo reato. Aveva già usato un coltello contro un'altra persona.

Dopo.

Oggi chi è Michele?

Michele è solare.

I suoi occhi verdi brillano.

Si vede un po' di tristezza affiorare dal suo sguardo.

Non c'è anima che resti uguale dopo aver subito una violenza.

Perché di questo si tratta, di violenza subita.

Quello che rende una persona speciale è come reagisce a quello che le accade e l'anima di Michele è fatta della voglia di aiutare, nonostante tutto il dolore.

Quello che mi dice testimonia la splendida persona che è.

Anche attraverso quello che gli è accaduto, lui vuole aiutare.

La cicatrice che Michele ora porta sul viso ha un'identità ben diversa da come era all'inizio.

Grazie alla professionalità di una dottoressa, ora il segno che ha sul volto risulta essere dal punto di vista medico una bella cicatrice.

Il bene trova mille strade.

Michele mi racconta che in molti lo hanno contattato proprio per sapere come ha curato la sua ferita.

“Ci sono tante persone che portano cicatrici addosso per differenti motivi e se dando il nome della persona che mi ha aiutato posso dare una mano a qualcun altro a stare meglio io lo faccio”

Mi consegna il numero di telefono della specialista.

Io fatico a trattenere la commozione. Non sono capace di mantenere quel distacco che in molti credono necessario.

Mi si bagnano gli occhi di lacrime che cerco a forza di trattenere.

Trovarsi difronte a Michele è un'emozione forte per me.

Sentirlo parlare di quel che gli è accaduto mi fa tremare il cuore.

Gli dico che il suo gesto ha per me un valore inestimabile. Tanti anni fa mi è capitato di essere presa per il collo in mezzo ad una strada piena di gente che nulla ha fatto per venirmi in soccorso.

Lui invece ha voluto aiutare.

Michele è il tipo di persona che non può rimanere immobile di fronte a qualcosa che ha il potere di cambiare.

Lui ha salvato la ragazza in pericolo. Lui lo farebbe ancora. Me lo dice con la voce, ma sono i suoi stessi occhi a raccontarmi la verità di quello che esprime con le parole.

“Viviana se tutti ci comportassimo bene, se ciascuno di noi facesse quel che deve, la vita sarebbe migliore per tutti e non ci sarebbe più il bisogno di difendere”

Ci salutiamo stringendoci la mano.

Michele è una persona che ricorderò per tutta la durata della mia vita.

Quando arrivo a casa compongo un numero di telefono.

Mi risponde la Dottoressa Evelina Caprarella, specialista in chirurgia plastica , ricostruttiva ed estetica.

La sua è una voce limpida.

Un'immediata gentilezza mi colpisce.

Mi spiega quel che ha fatto per Michele.

Rimango senza parole.

Non è stato affatto facile il percorso che Michele ha dovuto affrontare per arrivare ad ottenere l'aspetto con il quale io l'ho conosciuto.

Si è dovuto sottoporre a diverse terapie prima che la cicatrice che porta addosso arrivasse ad avere l'aspetto che ha ora.

La prima volta che si sono parlati, la Dottoressa Evelina Caprarella diversamente da altri dottori,  gli ha consigliato di aspettare a cominciare qualsiasi procedura.

Poi nel Gennaio 2022 Michele si è sottoposto ad un primo laser Co2 frazionato per ammorbidire e levigare la cicatrice.

Un mese dopo a Febbraio un altro trattamento laser Co2 ..

A Marzo 2022 è arrivato per Michele il momento giusto per  effettuare una  prima operazione di Lipofilling  con lo scopo di trasferire il tessuto adiposo dalla regione addominale alla zigomo sinistro, per rivolumizzare la parte del viso tagliata dalla lama del coltello...

La Dottoressa mi spiega che proprio nel grasso sono contenute le cellule staminali che hanno un'azione antinfiammatoria, cicatrizzante e rigenerante.

A distanza di tre mesi la Dottoressa Evelina Caprarella rivedrà Michele e valuterà l'eventualità di sottoporlo ad un' altra operazione di Lipofilling...

Il far del bene passa di voce in voce, di azione in azione, Michele ne è la testimonianza...

Sono sempre le persone a fare la differenza, ogni giorno, ognuna con il suo comportamento..

Il nostro agire riflette ciò che siamo.

Gli eroi non cercano riflettori, gli eroi non hanno bisogno di essere su un palcoscenico per compiere atti di altruismo.

Le persone per bene difendono, proteggono, amano, compiono il bene perché ci credono ogni giorno a discapito della loro stessa vita..

Oggi io ho conosciuto quello che per me è un eroe.

Oggi ho conosciuto Michele.

Grazie per essere quello che sei.

 

Articolo a cura di Viviana Donadello

 

 

 

 

 

 

 

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