Luna Rossa (Episodio 14)

La luce lieve dell’alba interruppe il sonno di Maddalena che stranamente era stato tranquillo e senza incubi. Accanto a lei Giacomo, che ancora dormiva abbandonato in un sonno profondo. Con la mano, ma senza toccarlo, ne accarezzava il viso e le labbra. Non voleva svegliarlo, voleva vivere quell’emozione profonda di sentire l’altro con tutta se stessa in quell’amore che, improvviso e quasi indesiderato, era piombato nella sua vita. Provava emozioni nuove, ma anche antiche paure che la invadevano come le acque minacciose e come la strana luna rossa del suo sogno ricorrente.

“Buongiorno amore mio” le disse Giacomo stringendola forte e riempiendola di un calore sconosciuto, mai provato, sciogliendo le crepe di ghiaccio che portava da sempre nel cuore. Presero insieme il primo caffè della mattina seduti abbracciati sullo scalino del terrazzino mentre piano piano la luce del giorno si faceva sempre più chiara, illuminando i tetti e i campanili.

“Passo da casa a cambiarmi e poi vado in ospedale. Che ne dici se stasera andiamo a mangiare una pizza qui vicino? Così poi facciamo anche una bella passeggiata. Tu riposa, mi raccomando” disse andandosene.

Maddalena si rimise a letto: ancora era presto e aveva sonno. La svegliò bruscamente il suono del telefono, era l’ispettore Marini: “Buongiorno dottoressa, come sta innanzi tutto? Siamo stati tutti molto preoccupati per lei qui”.

“Sto bene adesso, grazie Marini, e tra un paio di giorni tornerò al lavoro. Lei cosa mi racconta? Ha saputo qualcosa di più riguardo alla signora Nowak e alla sua relazione con Pardi?” chiese Maddalena.

“Non ho saputo molto. In paese la ricordano poco, solo la proprietaria del negozio di frutta e verdura mi ha detto che la signora Nowak teneva quasi sempre gli occhi bassi e non salutava nessuno, non andava spesso in paese e, quelle poche volte, mai sola. Il Pardi l’accompagnava sempre anche la domenica in chiesa. Sembravano molto legati, dicono, poi lei a un certo punto ha preferito tornare a casa sua”.

“Ho capito, grazie ispettore, e magari, discretamente cerchi di avere altre notizie dai dipendenti della fabbrica, non si sa mai”.

Maddalena chiuse la telefonata con Marini e ripensò alla storia dell’ambulanza in piena notte alla villa di Pardi di cui le aveva parlato la Rippo e a certi comportamenti dell’uomo che sembravano ripetersi. In entrambi i casi quello di Pardi sembrava quasi un controllo sulle donne e non un comportamento affettivo. Ma ciò che doveva raccogliere erano prove che non sarebbe stato facile trovare perché, sia i dipendenti della fabbrica, sia gli abitanti di Socci, descrivevano Paolo Pardi come un uomo e un imprenditore modello. Maddalena pensò che questo caso, che in apparenza sembrava lineare, nascondesse invece dei lati oscuri, nascosti, sui quali bisognava indagare. Forse Anna era davvero una donna disturbata che riusciva a ingannare anche i medici? O forse diceva la verità? Pardi era la vittima di una macchinazione o un uomo violento sotto mentite spoglie? Lo avrebbe riconvocato per domandargli della Nowak e per scoprire altri dettagli che magari le erano sfuggiti.

Un messaggio di Giacomo la distolse dai pensieri e rise guardando le faccine e i cuoricini che le aveva mandato sul telefono, che squillò in quel momento. Era un numero che non conosceva, ma rispose comunque.

“Maddalena Lipari?” disse una voce di donna con uno spiccato accento siciliano.

“Sì, sono io” rispose.

“Mi scusi, sono Santa, la nipote di Agatina, è stata zia a darmi il suo numero. Sta molto male, dissero i dottori che non c’è chiù nenti à che fari. Sta morendo. L’abbiamo portata a casa ma è agitata. Dice che deve parlare con voi prima di morire che è una cosa importante che non può portarsi nella tomba. Chiede se potete venire, per favore”. Maddalena restò ammutolita. Sapeva che Agatina non stava bene, ma non pensava che il suo male fosse così veloce e poi, cosa voleva dirle di così importante? Agatina, forse l’unica persona che le aveva voluto davvero bene. Una donna semplice ma con un grande cuore, della quale ricordava ancora gli abbracci in quel deserto affettivo in cui viveva.

“Dottoressa, Maddalena mi sentite?”

“Sì Santa, scusa, di’ a zia Agatina che prendo il primo aereo per Catania e cerco di arrivare il prima possibile”.

Terminata la telefonata si mise a cercare un volo per la sera stessa. …continua

 

Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale

 

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