Luna Rossa (Episodio 4)

Chiuse lo sportello del suo fuoristrada e si avviò verso un bar vicino per prendere un caffè. Paolo Pardi arrivato ad Arezzo con anticipo, era stato convocato in Procura come persona informata sui fatti a causa delle affermazioni di Anna la sua, ormai, ex compagna.

"Ciao Paolo, come va?" gli domandò un conoscente che aveva visto al banco del bar.

“Come vuoi che vada Vittorio? Distrutto da questa storia assurda, ti giuro ”, esclamò asciugandosi gli occhi con la mano. “Sto andando in Procura a causa di una donna ingrata e malata di mente che, sbagliando, ho aiutato in questi anni anche economicamente, dato che non riusciva più nemmeno a lavorare. E cosa ci ho guadagnato? Accuse infamanti e il mio nome sbattuto sui giornali ”.

“Mi spiace Paolo” disse l'uomo, “vedrai che la verità verrà fuori e ne uscirai alla grande. Lo sanno tutti che sei un uomo perbene che ha pensato sempre al lavoro ”.

Paolo annuì con la testa e con il viso contratto, come per trattenere le lacrime, uscì dal bar e si avviò senza fretta verso la Procura.

Maddalena quella mattina era arrivata molto presto in ufficio, voleva riguardare i verbali dei testimoni sentiti dall'ispettore Marini prima di sentire direttamente Pardi che aveva convocato quella mattina. Dette un occhiata al telefono: c'era un messaggio di Lucia che le diceva: “Lo sai che ieri sera hai fatto colpo sul bel dottore? La mia amica che lo ha portato era inviperita! "

"Lucia smettila di dire sciocchezze che oggi ho una giornata pesante" rispose. Ripensò alla cena della sera prima ea Giacomo, un chirurgo da poco in servizio all'ospedale di Arezzo. Era arrivato insieme a Giulia, una bellissima donna che aveva una boutique di alta moda nel centro della città. Si capiva che a lei Giacomo interessava molto ma lui, pur essendo gentilissimo, restava distante e freddo. Invece aveva subito dimostrato interesse e simpatia per Maddalena e il suo sguardo, malgrado facesse di tutto per non farsene accorgere, si concentrava sul suo volto come se volesse imprimerne i tratti nella mente. Giulia tentava in tutti i modi di attrarne l'attenzione, visibilmente infastidita da questo fuori programma, tanto che Maddalena si alzò spesso da tavola per aiutare Lucia che ridacchiava per la situazione, mentre lei avrebbe voluto andarsene.

“Guarda che non stanno insieme” disse rivolgendosi a Maddalena, “Giulia lo ha conosciuto giorni fa e siccome lo vuole rimorchiare per non essere proprio palese gli ha proposto la cena tra amici ma non aveva fatto i conti con te”.

L'ispettore Marini si affacciò alla porta dell'ufficio e le comunicò che Paolo Pardi era arrivato.

"Lo faccia accomodare e resti anche lei" rispose Maddalena sedendosi dietro la scrivania.

Pardi era un tipo alto e magro, dall'aspetto molto curato ed elegante. Era visibilmente a disagio e l'ispettore Marini lo fece accomodare su una sedia difronte alla scrivania.

“Signor Pardi, sono Maddalena Lipari e mi occuperò delle indagini su questo caso. Lei sa che la signora Anna Ridolfi lo accusa di violenze nei suoi confronti e ha realizzato che la notte del 12 aprile cadde dal cornicione non perché voleva suicidarsi, ma per scappare da lei e dalle violenze psicologiche e fisiche alle quali la sottoponeva ”.

“Falso, tutto falso! Quella donna sta male, molto male, ed io, ostinato, ho voluto aiutarla per forza. Ma l'amavo e speravo si sarebbe ripresa e invece no! Dovevo capirlo, e adesso mi sta rovinando la vita ”disse l'uomo con la voce spezzata.

"Capisco il suo scompunto signor Pardi, ma se vogliamo chiarire analizzare i fatti per cui vediamo di ricostruirli" disse Maddalena.

"Da quanto tempo conosce la signora Ridolfi?"

“L'ho conosciuto tre anni fa a una cena propiziatoria del quartiere di Santo Spirito. Ho un caro amico che fa sempre il figurante alla Giostra del saracino e si occupa del quartiere. Quella sera lei era lì insieme ad amici comuni e abbiamo legato subito. Siamo usciti diverse volte insieme, ma lei era una persona diversa ... "

"Che significa diversa?"

“Dottoressa, era allegra, gentile, vivace. Parlavamo di tutto, andavamo al cinema, al teatro. Lei lavorava nell'equipe di restauro della professoressa Banti che si è occupata dei restauri del Duomo. Abitava qui con un'amica ma non si trovava molto bene perché avevano orari e interessi diversi e, dopo un anno, voleva cambiare casa. Io ero molto innamorato di lei e le proposi di venire a stare da me a Socci. Abito in una villa molto grande e non aveva senso che cercasse un'altra casa. Così si trasferì da me e fu veramente un periodo bellissimo in cui abbiamo fatto viaggi e anche progetti di mettere su famiglia. Poi un anno fa cominciò a svegliarsi la notte: incubi, diceva, poi cominciò a restare sveglia e ad aggirarsi per la casa e la mattina non riusciva ad andare a lavorare. Per un po 'ho cercato di rimanerle accanto, ma non potevo farcela a restare sveglio e la mattina andavo presto in fabbrica. Le dissi che doveva assolutamente farsi vedere da uno specialista e dopo le mie insistenze e da uno psichiatra qui di Arezzo che le prescrisse dei farmaci per dormire e degli ansiolitici. La situazione sembrò essersi risolta, ma dopo un mese cominciò a dirmi che le due cameriere filippine la spiavano e anche la mia segretaria, la signora che pregavo di portarmi a casa, vista la situazione, incartamenti vari dal lavoro. Cercavo di non lasciarla sola e insistevo perché si curasse, ma non voleva saperne ”. La situazione sembrò essersi risolta, ma dopo un mese cominciò a dirmi che le due cameriere filippine la spiavano e anche la mia segretaria, la signora che pregavo di portarmi a casa, vista la situazione, incartamenti vari dal lavoro. Cercavo di non lasciarla sola e insistevo perché si curasse, ma non voleva saperne ”. La situazione sembrò essersi risolta, ma dopo un mese cominciò a dirmi che le due cameriere filippine la spiavano e anche la mia segretaria, la signora che pregavo di portarmi a casa, vista la situazione, incartamenti vari dal lavoro. Cercavo di non lasciarla sola e insistevo perché si curasse, ma non voleva saperne ”.

"Quindi la signora Ridolfi, da quello che lei afferma, ha avuto un peggioramento del suo stato psichico graduale ma rapido e non voleva curarsi?" chiese Maddalena.

“Sì, esatto, un peggioramento che alla fine le faceva vedere i nemici dappertutto e alla fine ha incluso anche me. Per ben due volte ha dato in escandescenze davanti a tutto il paese mettendosi a urlare ea piangere, ed io davvero non sapevo cosa fare. Ha solo una sorella, ma che si disinteressa completamente di lei. Non è mai venuta a trovarla lasciandomi da solo a gestire questa vicenda ”.

"Può dirmi cosa è successo quella notte e perché la signora si è arrampicata sul cornicione?"

“Sì Dottoressa” disse Pardi. “Quella sera ero rientrato tardi dal lavoro e avevo un forte mal di testa. Mi ricordo che non cenai e andai a vedere subito come stava Anna. In genere restava alla televisione sino a tardi in un salottino accanto alla camera da letto, ma non era lì. La trovai in camera con una miriade di vestiti per terra e una valigia sul letto. Era molto alterata e cominciò a inveirmi contro dicendo che doveva andarsene perché volevano ucciderla e poi, visto che tentavo di farla ragionare, disse che anche io facevo parte degli assassini. Era notte fonda e le dissi che il giorno dopo ne avremmo parlato con calma. Cominciò a urlare, aprì il terrazzo, scavalcò la ringhiera e si mise sul cornicione. Non feci in tempo a uscire che la vidi cadere. Il resto lo sapete ”. … continua

 

 

Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale

 

LUNA ROSSA (EPISODIO 3)

 

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