Martedì, 09 Febbraio 2021 17:02

Risotto ai carciofi alla Garibaldi

Questo è un risotto ai carciofi un po’ diverso dal classico risotto ai carciofi, e ho scelto questo nome perché ho utilizzato due prodotti che rappresentano eccellenze di due zone diametralmente opposte del nostro paese: lo speck del nostro Alto Adige e la provola, formaggio a pasta filante, tipica del sud Italia (nella fattispecie io uso quella pugliese). Quindi onore a Garibaldi che tanta parte ebbe nell’unire la nostra Italia.

A proposito, sapete perché la provola si chiama così? Pare perché in origine si faceva la “prova” del formaggio e si prelevava dalla vasca di lavorazione un pezzo per vedere se filasse abbastanza.

I due prodotti si armonizzano perfettamente e si sposano con l’amarognolo ferroso del carciofo, in un perfetto equilibrio.

INGREDIENTI per 4 persone:

380 gr di riso 

180 gr di provola (quella dolce, non quella affumicata)

70 gr di speck 

1 cipolla piccola

2 carciofi 

Brodo vegetale q.b per la cottura del risotto 

Sale e pepe

Olio evo

PREPARAZIONE:

Pulite i carciofi, privateli della barba e delle foglie esterne più dure, tagliateli a fettine sottili. Tritate finemente la cipolla e fatela appassire in olio Evo. Appena si ammorbidisce, unite i carciofi, regolate di sale e pepe e fateli rosolare per 5 minuti, poi aggiungete lo speck tagliato a listarelle piccole e fate rosolare altri 5/7 minuti (il tutto deve colorirsi ma non bruciare) e sfumate con due dita di vino bianco.

Aggiungete il riso e portatelo a cottura normalmente.

Giunto a cottura, aggiungete la provola tagliata a piccoli dadini, spegnete il fuoco e mantecate. Il risotto dovrà essere “all’onda” ossia, muovendo con un colpo secco il tegame, dovrà fare un movimento molto simile a quello dell’onda del mare.

Impiattate in un piatto piano, con un colpo della mano dal basso sul fondo del piatto, distendetelo in modo uniforme, aggiungete qualche dadino di provola tenuto da parte, come guarnizione, una macinata di pepe e, volendo, pecorino o parmigiano a scaglie.

 

Ricetta a cura di Donatella Vivoli

 

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